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Il nuovo ponte di Bellariva a Firenze non è solo una infrastruttura, ma si configura come un luogo pubblico che prosegue e intensifica le trame viarie esistenti, integrandosi armoniosamente nel tessuto urbano e nel paesaggio storico della città. Non è solo un manufatto tecnico e viabilistico, ma un brano di paesaggio che dialoga con gli altri ponti fiorentini, costituendo una sezione storica di sviluppo architettonico che unisce passato e presente.

La struttura del ponte, composta da due campate di circa 100 metri con una pila centrale in calcestruzzo nel letto del fiume, si fonda su un equilibrio tra vincoli geometrici, strutturali e normativi. Il dualismo dei materiali, con calcestruzzo nelle parti esterne e metallo nella carenatura interna, esprime un principio di onestà costruttiva e una riduzione espressiva che valorizza la leggerezza e la trasparenza della struttura, rispettando i delicati rapporti paesaggistici della città e del suo sistema collinare.

Il progetto si ispira alla tradizione dei ponti fiorentini, come il ponte Amerigo Vespucci di Morandi, reinterpretando in chiave contemporanea il rapporto tra costolatura e massa plasmata, tra spigoli e volumi scavati, che sono da sempre il sigillo dell’architettura di questa città, come testimoniato dalle costolature e vele della cupola del Brunelleschi. Questa dialettica compositiva richiama il passaggio storico tra romanico, gotico e rinascimento, e riflette l’essenza concettuale e spirituale dell’architettura fiorentina, conferendo al ponte una dignità espressiva che si integra nel paesaggio urbano e culturale della città.