Firenze, 2020

Per una residenza di classe, attraente e ad alta vivibilità, il progetto mira innanzitutto a privilegiare il rapporto delle abitazioni con il parco. Grazie ad alcuni tagli volumetrici, da ciascun appartamento è possibile godere di vedute del parco o della piazza verde interposta ai lotti. Non esistono più le “teste” e il “retro”. Quei tagli consentono di moltiplicare le viste in tutte le direzioni da ciascun appartamento, di accentuare la circolazione dell’aria e dello spazio e di aumentare la luminosità all’interno degli spazi. Si viene inoltre a creare un sistema continuo di spazi di soggiorno all’aperto, rivolti al verde e al sole, sia nelle logge – profonde e generose, ma non troppo, in modo da mantenere un equilibrio sensato con la superficie commerciale - che all’interno degli appartamenti, tramite finestre che partono dal pavimento e trasformano ogni stanza in una potenziale loggia. La vivibilità e l’attrattiva di questi alloggi ne risulterà profondamente arricchita. D’altra parte la continuità del complesso degli isolati viene confermata dal loro basamento, che corre continuo su strada e rassicura i pedoni, avvolgendone lo spazio urbano in cui si muovono durante le ore del giorno e della sera (è indubbio che la qualità dello spazio pubblico accresce anche il valore degli immobili che vi si affacciano). Ma sopra il basamento, dal primo piano in su, quei tagli e quelle interruzioni articolano un po’ la massa in virtuali volumi differenziati – sia pur rispettosi delle norme di piano – perché così si evita la detestata massificazione spersonalizzante indotta dalla chiusura e dalla continuità ripetitiva e noiosa dei fronti edilizi e si introduce nell’insediamento, all’opposto, un apprezzato principio di individualità delle palazzine, si rafforza il senso della proprietà, la differenza e il senso di appartenenza alla propria dimora per i futuri proprietari. I volumi si ispirano a una misura che si ritrova frequente in alcuni quartieri assai qualificati della città di Firenze e che sono apprezzati per la loro gradevolezza e vivibilità urbana: è una “misura umana”