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Il progetto si configura come un intervento di rigenerazione urbana e architettonica che trasforma un’ex area ferroviaria in un landmark civico riconoscibile e accessibile.

L’edificio, distribuito su tre livelli fuori terra, è concepito con un linguaggio architettonico essenziale ma espressivo, fatto di volumi compatti, geometrie pulite e prospetti dinamici, tra cui spicca quello sud con lamelle verticali frangisole in alluminio che modellano luce e visibilità.

L’arretramento rispetto a via Aretina genera un diaframma verde urbano che amplia lo spazio pubblico, conferendo respiro alla strada. L’articolazione interna è estremamente funzionale: atri a doppia altezza, cluster sanitari organizzati per macro-aree e ambienti modulabili, pensati per evolvere con i bisogni della comunità.

Il progetto privilegia materiali biocompatibili, sistemi a secco e tecnologie sostenibili, integrando facciate ventilate, coperture isolate e fotovoltaiche e ampie superfici vetrate con controllo solare. Il risultato è un’architettura pubblica contemporanea, sobria, funzionale e radicata nel contesto.