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Progetto vincitore di un concorso nazionale, l’adeguamento liturgico della Cattedrale di Pescia interviene con rispetto in uno spazio sacro ricco di storia e arte. L’ambientamento in un organismo spaziale barocco ma di una compostezza toscana diviene la sfida del progetto. La luce diventa elemento architettonico centrale, capace di rivelare e sottolineare il senso del sacro attraverso giochi di chiaroscuro e materiali.

L’intervento ridefinisce il presbiterio come un sistema integrato di “luoghi” – altare, ambone e cattedra – disposti su una pedana marmorea leggermente rialzata. Le forme essenziali e i materiali puri, come il marmo bianco e il mosaico vetroso, creano un linguaggio contemporaneo che si integra con la decorazione storica.

Il nuovo altare, monolitico e decorato con un mosaico di tessere di Murano e foglia d’oro bianco, rifrange la luce in modo cangiante. L’incisione di una croce astratta sulla faccia principale richiama la tradizione iconografica in modo sobrio e misurato.

L’intervento si configura come un “adeguamento senza voce e senza tempo”, dove semplicità e luce favoriscono una rinnovata esperienza liturgica. Si propone così una lettura contemporanea e rispettosa dello spazio sacro, valorizzando memoria e funzione celebrativa.